L’obelós era il segno convenzionale usato dai filologi alessandrini per indicare le parti da eliminare del testo su cui stavano lavorando, al fine di ricostruirne e preservarne l’integrità. Ed è proprio grazie all’acume di Aristarco di Samotracia che parte una serrata indagine su un presunto crimine letterario perpretato ai danni dell’Odissea. Metodi forensi e approfondimenti filologici si passeranno il testimone nel tentativo di venire a capo di un mistero che diventerà ben presto un vero e proprio giallo, in cui la vita reale e quella cantata da Omero si intrecceranno in un segreto in grado di rigenerarsi attraverso i secoli e di sopravvivere sempre ai suoi custodi.
Giuseppe Martocchia (1938 - 2016) è nato a Popoli (PE). Laureato in Lettere classiche presso l’Università di Roma – La Sapienza, ha insegnato per oltre 30 anni Latino e Greco prima nei Licei di Roma e poi nel Liceo “Ovidio” di Sulmona.
Ha svolto per molti anni una intensa attività politica e sindacale prima a Roma e poi a Popoli, dove ha ricoperto anche cariche amministrative e dal 2004 dirige la locale Università della Terza Età.
Tra le sue pubblicazioni, una raccolta di poesie latine, con traduzione italiana a fronte, dal titolo Ludus Camenae (2004), il thriller storico-culturale Non mi avrete mai (2008, Edizione Tracce) e il romanzo In quale mai folgore di tempo (2014, Tabula Fati).
Nel 2011 ha ideato e scritto, insieme ad altri, il testo del Processo a Ovidio, tenutosi a Sulmona il 9 dicembre di quell’anno e recentemente ha composto un dramma dal titolo Il Principe e il Poeta, che rielabora e amplia il tema della “relegatio” di Ovidio.
Giuseppe Martocchia (1938 - 2016) è nato a Popoli (PE). Laureato in Lettere classiche presso l’Università di Roma – La Sapienza, ha insegnato per oltre 30 anni Latino e Greco prima nei Licei di Roma e poi nel Liceo “Ovidio” di Sulmona.
Ha svolto per molti anni una intensa attività politica e sindacale prima a Roma e poi a Popoli, dove ha ricoperto anche cariche amministrative e dal 2004 dirige la locale Università della Terza Età.
Tra le sue pubblicazioni, una raccolta di poesie latine, con traduzione italiana a fronte, dal titolo Ludus Camenae (2004), il thriller storico-culturale Non mi avrete mai (2008, Edizione Tracce) e il romanzo In quale mai folgore di tempo (2014, Tabula Fati).
Nel 2011 ha ideato e scritto, insieme ad altri, il testo del Processo a Ovidio, tenutosi a Sulmona il 9 dicembre di quell’anno e recentemente ha composto un dramma dal titolo Il Principe e il Poeta, che rielabora e amplia il tema della “relegatio” di Ovidio.