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L'ora di Maramaldo

di Virgilia d'Andrea

A cura di Rosina Quaranta

Foto
Aprile 2024
pp. 154
formato mm 152 x 229
 ISBN 9791280882233

euro 15,00
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“L’ora di Maramaldo” è una raccolta di scritti di Virgilia d’Andrea pubblicata a Parigi nel 1925, durante il suo esilio francese. Introvabile in Italia, è un’opera di alto valore politico e letterario che restituisce mirabilmente l’atmosfera del decennio che stava incubando le terribili tragedie del secolo breve. Le parole di Virgilia d’Andrea conservano oggi, purtroppo, tutta la loro attualità e sono un forte monito in difesa dei diritti politici e civili, in nome di Giacomo Matteotti, di Sacco e Vanzetti, e di tutti coloro che si sono sacrificati per un ideale di libertà.


“Vanno, quindi, queste mie voci di angoscia, nel momento in cui spiccano il volo, a congiungersi con tutto l’infinito, universale dolore dei popoli oppressi. Diranno esse qualcosa di rovente e di umiliante a coloro che disonorano gli uomini di tutto il mondo? Apporteranno esse un contributo di aiuto e di forza ad una sacra e nobile opera di redenzione e di liberazione?
Riusciranno a non restar soffocate entro questa immensa ed assordante fucina che è la delirante e disordinata società presente? Io non so… io non posso sapere. Ma se qualcuno dei nemici della nostra idea troverà fra queste pagine un lampo di luce, se qualcuno dei tanti e tanti miei compagni rinchiusi nelle prigioni, o smarriti, dispersi, o sepolti nei più duri luoghi di fatica e di privazioni, vi troverà un motivo di resistenza e di conforto, io mi sentirò largamente ricompensata del lavoro compiuto.”

Virgilia d’Andrea, Parigi, 1925


Virgilia d’Andrea è stata una delle più importanti figure politiche del XX secolo. Nata a Sulmona (AQ) nel 1888, fu costretta a interrompere la sua attività politica in Italia in seguito all’avvento del regime fascista, riparando prima in Europa, poi negli Stati Uniti, senza mai venir meno al suo impegno e alla sua indomita volontà di farsi interprete del movimento anarchico. Nel 1933, consumata da un cancro, morì ancora giovane a New York, dove viveva e conduceva la sua lotta politica.






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