Ipersegno - Collana di Narrativa
In fuga da una riunione, Andros incontra Teo, suo amico ed eterno studente. Insieme iniziano un viaggio che li porterà in un territorio oscuro in cui la logica sparisce, la fisica vacilla e la mente è costretta a dubitare di tutto.
Ruggero Condò è nato a Roma nel 1963 e vive in Abruzzo. È laureato in Scienze Geologiche, presso l’Università La Sapienza di Roma, e in Filosofia, presso l’Università di Urbino Carlo Bo. Ha già pubblicato la raccolta di racconti Stanza 119 e il romanzo L’osservatore.
L'incipit del romanzo
Luce rossa. Andros pensò: “È tutta una questione di ottica geometrica: sguardi riflessi, sguardi rifratti. E i sentimenti? Solo inutili speculazioni”.
Luce verde. Andros annotò la sua teoria su di un foglio di fortuna, e quando ormai l’altra vettura si era dileguata in una scia di turbolenze gassose, sorrise soddisfatto: “Ci sarebbe stata”.
Luce bianca. Un lampeggiare alogeno lo sorprese con quell’idea e subito dopo un invadente retroclacson ne arrestò ogni possibile ulteriore sviluppo. Andros lasciò la stilografica per la leva del cambio, innestò la marcia e l’improvvisa accelerazione propagò davanti a lui una realtà stradale rettilinea. La sua prospettiva veicolare usuale fu però turbata dall’improvviso apparire di un paracarro. Aveva bande gialle e nere e Andros notò che l’efficacia della segnalazione cresceva proporzionalmente all’aumentare della velocità, quindi senza esitare esclamò:
“Cinematismi cromatici di sicurezza”.
Ruggero Condò è nato a Roma nel 1963 e vive in Abruzzo. È laureato in Scienze Geologiche, presso l’Università La Sapienza di Roma, e in Filosofia, presso l’Università di Urbino Carlo Bo. Ha già pubblicato la raccolta di racconti Stanza 119 e il romanzo L’osservatore.
L'incipit del romanzo
Luce rossa. Andros pensò: “È tutta una questione di ottica geometrica: sguardi riflessi, sguardi rifratti. E i sentimenti? Solo inutili speculazioni”.
Luce verde. Andros annotò la sua teoria su di un foglio di fortuna, e quando ormai l’altra vettura si era dileguata in una scia di turbolenze gassose, sorrise soddisfatto: “Ci sarebbe stata”.
Luce bianca. Un lampeggiare alogeno lo sorprese con quell’idea e subito dopo un invadente retroclacson ne arrestò ogni possibile ulteriore sviluppo. Andros lasciò la stilografica per la leva del cambio, innestò la marcia e l’improvvisa accelerazione propagò davanti a lui una realtà stradale rettilinea. La sua prospettiva veicolare usuale fu però turbata dall’improvviso apparire di un paracarro. Aveva bande gialle e nere e Andros notò che l’efficacia della segnalazione cresceva proporzionalmente all’aumentare della velocità, quindi senza esitare esclamò:
“Cinematismi cromatici di sicurezza”.